Thursday, 24 October 2013

Come uccidere un barista. In 4 mosse

Dopo la lettura dell'illuminante ma ormai datato post dal titolo "come uccidere un grafico in otto mosse", ho passato giornate tormentose riflettendo sul senso della vita (quella da barista, s'intende).

Io, per mantenermi e per scelta, faccio i caffè.  E mi piace.
Ma... dal comportamento di taluni clienti ho dedotto che i baristi non possano essere altro che un errore genetico, risultato di una copia di rna mal eseguita, che bisogna far estinguere.
 Quindi, ecco a voi un metodo scientificamente approvato per indebolire gradualmente la loro integrità psicologica e farli fuori. In 4 mosse.


Simpson,_Boe_Szyslak



Step 1: l'entrata in scena.

Innanzitutto, quando entrate nel bar assicuratevi di essere coinvolti in una focosa discussione privata al telefono (questo passaggio funziona meglio se indossate un auricolare bluetooth e siete in giacca e cravatta). Quando fate l'ordine, non usate il linguaggio verbale ma esprimetevi attraverso gesti primitivi (imitate il gesto del bere il caffè, per esempio) oppure indicate con l'indice in maniera generica l'area in cui c'è l'oggetto del vostro desiderio. Se il barista è ben allenato potrebbe capire al volo la vostra richiesta (ricordatelo: sono dei bastardi, ma ben allenati: non sarà semplice annientarli), ma voi dovete ricordarvi di trovare sempre una mancanza. Se gli avete chiesto il caffè con un gesto, resituiteglielo dicendo che voi lo avevate chiesto alto. Quando si rimetterà a fare il vostro caffè ditegli che però lo volete solo un po' altino. Non bevete mai tutto il contenuto della tazzina. Mai. Per nessun motivo. Lasciatene almeno la metà, per dare l'idea di non aver gradito.

Importante: per il corretto funzionamento di questo step dovete proseguire la vostra telefonata durante tutto lo svolgimento, camminando avanti e indietro lungo il bancone e parlando a voce alta in modo da essere sicuri che il barista possa seguire la vostra conversazione.
 Step 2: servizio al tavolo

Se il vostro bersaglio si ritrova in un locale che fa servizio al tavolo, fate un respiro di sollievo: la vittoria sarà facile,  distruggere un cameriere-barista è un gioco da ragazzi.
Prima di tutto, per iniziare con un colpo secco, appostatevi all'entrata del locale e osservate bene cosa accade all'interno: dovete scegliere il momento più opportuno per passare all'azione. Momenti come la fila alla cassa mentre il barista è solo e sta montando il latte per tre cappuccini mentre il figlio di un cliente si è arrampicato dietro al bancone e fruga nel cassonetto della raccolta differenziata.

Arrivato il momento di fare la mossa procedete come segue: entrate e, con una non chalance da signora per bene, comunicate al barista (quello dei cappuccini e del bambino nel rusco) il vostro ordine parlando molto velocemente senza verificare che vi stia ascoltando.  Ricordatevi di essere il più specifico possibile: salsine a parte, un pizzico di pepe, bibite a temperatura ambiente con ghiaccio nel bicchiere. Siate creativi, esercitatevi nel pensare alle soluzioni più complesse e che richiedano il maggior tempo di preparazione possibile: due frullati freschi con 8 ingredienti differenti (con composizione diversa per ciascun frullato, ovviamente) nell'ora di punta, per esempio. Non vi preoccupate di memorizzare i dettagli del vostro ordine. Riscuoterete più effetto se al momento della consegna a tavola fingerete di non ricordare cosa avevate ordinato.  Dopo che il cameriere se ne sarà andato, ricordatevi di fare qualche boccone grande prima di restituire il tutto dicendo che l'ordine è sbagliato.

Fate attenzione: per chiamare il cameriere il miglior modo è aspettare che vada a ritirare i piatti vuoti da un tavolo che sta chiedendo 6 tipi di caffè diversi. In tal modo, il cameriere avrà le mani piene e non potrà prendere appunti. Alzate la mano per chiamarlo oppure esclamate un bel "scusiiii" mentre sta ancora parlando con gli altri clienti.
Quando arriva al vostro tavolo (il bastardo proverà a ignorare i vostri richiami fingendo di essere occupato, ma voi insistete e fatelo fermare a metà strada con la pila di piatti vuoti in bilico in mano) fategli notare che vi siete tolti le scarpe e che avete messo i piedi su una sedia che avrete appositamente posizionato studiando l'angolo più opportuno per intralciare e far inciampare il cameriere. Se ciò non basta, appoggiate a terra anche una borsa, con i manici predisposti come una trappola per volpi.
Quando il cameriere ormai visivamente affaticato emotivamente vi porterà l'ordine, non fate alcuna mossa per aiutarlo, così che si ritroverà a doversi sporgere come l'ispettore gadget oppure fare il giro del tavolo. Non mettete in pausa la conversazione con il vostro accompagnatore quando arriva il cliente. Non guardatelo negli occhi. Non dite grazie. Mai.

Step 3: chiavi strategiche

Ora sarete a buon punto e il senso d'integrità psichica del barista sarà già ammaccato. E' il momento per la mossa chiave: colpitelo con le sue armi.

Se vi propone del caffè dopo il pasto, potete essere sicuri che l'unico motivo per cui lo fa è per essere malefico fino in fondo. Ma voi sapete fare di meglio: se siete in tanti, chiedetegli tutti un tipo di caffè diverso e, mi raccomando, precisate che volete il caffè molto macchiato, ma che non sia un macchiatone. E chiedete il caffè molto macchiato in tazza grande, ma che non sia un cappuccino.



Un buon metodo è quello dell'integralismo: fingetevi di essere vegetariani e chiedete di poter controllare la lista degli ingredienti prima di ordinare. Oppure fingete di essere intolleranti al glutine e chiedete di quali farine è fatta qualsiasi cosa che leggete sul menù. Una volta che il barista vi avrà dato tutte le risposte, informatelo che preferite stare leggeri e prendete un succo. Una strategia infallibile è quella dell'integralismo biologico: assicuratevi che qualsiasi cosa ordinate sia fatta solo ed esclusivamente con prodotti da agricoltura biologica certificata, a km zero, artigianale, di piccoli produttori locali che seguono i principi dello sviluppo sostenibile. Non accettate mai, per nessun motivo, una pietanza biologica servita su piatti di plastica: chiedete sempre che vengano usati prodotti biodegradabili (perché voi avete cura dell'ambiente). Ecco un trucco del mestiere che manderà in bestia il cameriere più preparato: chiedete frutta NON di stagione che venga prodotta a km zero. Chiedete frullati di fragola a gennaio. Oppure chiedete i cachi freschi ad aprile. Se cercherà di farvi optare per una soluzione alternativa più in linea con la stagione, voi insistete sulla vostra richiesta dicendo che quando l'avete letta sul menù vi ha fatto venire in mente lontani ricordi di un'infanzia felice che desiderate rievocare in quel preciso momento.


Step 4: il colpo di grazia

Il colpo di grazia sta nella tempistica. Siate strategici: arrivate tutti i giorni dieci minuti prima della chiusura chiedendo qualcosa che impieghi il maggior numero possibile di stoviglie da lavare. Mi raccomando: se il bastardo prova a fregarvi dicendo che ha già spento i forni e che non può prepararvi da mangiare, voi fategli vedere che avete per mano un bambino (va bene uno qualsiasi, potete trovarne uno in strada e pagarli qualche euro per la scenetta). Oppure dite che siete incinta, funziona sempre. Fate attenzione a non uscire dal locale mai prima dell'effettivo orario di chiusura: se il locale chiude alle 23.00, voi uscite dalla porta alle 23.01.

Non fatevi intimidire da eventuali serrande tirate giù per metà: i bastardi lo fanno solo per allontanarvi, ma in realtà se entrate nel locale vedrete che sono seduti a leggere il giornale. Se vi vedono entrare, solitamente fingono di fare cose come lavare a terra o pulire i tavoli: è tutta scena. Voi chinatevi e passate sotto la serranda, fatevi spazio tra le sedie capovolte sui tavoli e pretendete di essere serviti. E' un vostro diritto costituzionale e voi dovete combattere per i vostri diritti.

Ulteriori indicazioni terapeutiche: ripetere quotidianamente per ottenere risultati più rapidi.

Buon lavoro.



Nota a parte: rispetto al bio (che io adoro, eccetto la parte dell'integralismo spinto) vorrei rimandarvi al post di Marina Viola che rende perfettamente l'idea.

1 comment:

  1. […] ho pensato. E festeggio. Che oggi ho quindici euri per sedermi sul divano di Camera a sud e far impazzire un barista che non sia io. Un po’ di sano sadismo tra colleghi, con tanto […]

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